Il Bubble tea un fenomeno a livello mondiale

Il mercato globale del Bubble tea nel corso degli anni ha assistito a una crescita costante e significativa.

Secondo uno studio recente di Allied Market Research si prevede che l’industria del bubble tea continuerà a crescere di quasi 2 miliardi di dollari fino a raggiungere i 4,3 miliardi entro il 2027.
A sostegno di questa tesi basti considerare che gli ordini di bubble tea nel sud-est asiatico hanno registrato un aumento del 3,000% nel solo 2018, dove la Thailandia è uno dei maggiori consumatori con un consumo medio di bubble tea di sei tazze a persona al mese. La bevanda è inoltre comparsa nei menu al di fuori dell’Asia da un po’ di tempo, come in Germania, per esempio, dove il bubble tea è stato aggiunto nel menu di McDonald’s già nel 2012.

Dopo aver conquistato l’Asia e parte dell’America, si prevede che l’Europa sarà il mercato in più rapida crescita dal 2020 al 2027 a causa della crescente domanda di bevande calde e soprattutto sane. Regno Unito, Germania e Italia sono alcuni dei maggiori contributori nel mercato europeo e si stima inoltre che anche il Nord America registrerà un’ulteriore crescita nei prossimi anni.

Perché il mercato dei Bubble tea è in crescita?

Il Bubble tea è un prodotto pensato per attirare i consumatori più giovani, una strategia di marketing usata dai brand per entrare a far parte dei trend virali sul cibo.

In primo luogo quindi vi è un vero e proprio lifestyle brand, che influenza le scelte dei giovani principalmente attraverso l’uso dei social. Questa viralità ha portato addirittura all’inserimento del Bubble Tea nel nuovo aggiornamento emoji 2020 da parte dell’Unicode Consortium, l’organizzazione senza scopo di lucro che definisce gli standard per la compatibilità delle emoji e rilascia nuovi simboli.:bubble_tea:

In secondo luogo ma non meno importante del primo, la sua crescita può essere attribuita a una maggiore consapevolezza per uno stile di vita salutare e il famoso tè con le bolle è in prima linea grazie ai suoi benefici per la salute e alla varietà di gusti naturali e biologici che lo rende popolare tra i consumatori attenti.

In Italia Frankly Bubble Tea ha una particolare attenzione per la creazione di gusti e miscele sempre più healthy proprio per rispondere alla grande richiesta del mercato.

A tu per tu con Franco Borgonovo, fondatore di Frankly Bubble tea & Coffee

Franco Borgonovo Frankly ClubDealOnline

Come è nata l’idea di aprire il primo Frankly Bubble Tea & Coffe? Ti ricordi il momento in cui ci hai pensato seriamente per la prima volta?

Frankly nasce nel 2016 a Milano con il primo punto vendita in via Orefici. La nascita, come spesso accade, ha origine da un’esigenza “personale”, in questo caso di mia moglie, nonché mia socia, Lati.
Lati è nata ad Hong Kong, cresciuta a Vancouver in Canada e poi trasferita in Italia per studiare alla Bocconi. È sempre stata una grande fan del Bubble Tea e non trovava in Italia nessun punto di riferimento in cui gustare un prodotto di qualità alta e affidabile. Così ci siamo detti: perché non creare noi lo Starbucks del Bubble Tea? Così è nata Frankly. E anche oggi, ci piace conservare questo spirito di internazionalità, inclusione e apertura verso il mondo: nel nostro team lavorano persone da oltre 10 nazionalità diverse e si parla l’inglese come prima lingua. E altrettanto eterogenea ed inclusiva è la nostra clientela.

Quanto conta la comunicazione e l’uso dei social all’interno della vostra azienda e quali sono gli altri ingredienti per affermarsi sul mercato oggi, specialmente nel vostro settore di riferimento?

Frankly, ormai, non è più solo un negozio di tè e caffè: si è affermato come lifestyle brand. E questo lo deve, oltre alla qualità e all’unicità dell’offerta, anche alla comunicazione e al posizionamento che siamo riusciti a ottenere grazie ai social media – e in particolare Instagram e TikTok. Sui social parliamo un linguaggio distintivo, ma, soprattutto, riusciamo a trasmettere tutti i valori del brand: attenzione alle persone, genuinità del prodotto ma, soprattutto, inclusività, la volontà di creare – attraverso il prodotto e la comunicazione – un ponte tra culture diverse. Abbiamo una clientela fortemente fidelizzata, che si rispecchia nei valori del Brand e che entra nei nostri negozi non solo per bere un Bubble Tea, ma per cercare “l’esperienza Frankly”.

Frankly Bubble tea

Qual è il fattore determinante per avere un successo duraturo in questo campo?

In questo campo, come credo in qualsiasi business, il fattore chiave sono le persone: in Frankly abbiamo un team di 55 persone di 10 nazionalità diverse, che, esattamente come i nostri clienti, sposano i valori del Brand e, quindi, la cultura aziendale che ne deriva. Il team dei nostri store è protagonista anche sui nostri social, ed è il punto di contatto tra Frankly e i suoi clienti: per questo investiamo tantissimo nella selezione e formazione del personale per garantire la migliore esperienza possibile per il cliente.

Oltre alle persone, gli altri due asset sono il brand e il prodotto: il primo, che come detto “viaggia” soprattutto sui social media, ci ha permesso di diventare un’insegna lifestyle ben posizionata e riconosciuta sul mercato; il secondo, che farei rientrare nel filone di “ricerca e sviluppo”, ci permette di proporre un’offerta di qualità, con una proposta di prodotti in continua evoluzione e un prodotto genuino, fatto di materie prime naturali in chiara controtendenza rispetto al mercato che, spesso, sfrutta bustine o aromi artificiali.
Questi gli ingredienti che ci permettono di essere “la prima catena di Bubble Tea in Italia”.

L’Italia sta vivendo un momento di crisi a causa della pandemia, voi in che modo l’avete affrontata?

Per noi il 2020 è stato un anno tutto sommato positivo, nonostante il lockdown. Abbiamo registrato una crescita del 75% dei nostri punti vendita rispetto al 2019 e siamo rimasti aperti con tutti i nostri negozi per tutta la durata della seconda ondata grazie all’asporto. Inoltre, abbiamo lanciato il canale e-commerce su cui abbiamo proposto non solo gli ingredienti dei nostri drink ma anche dei kit per prepararli a casa propria. Nel mese di settembre si sono registrati record di vendite assoluti. Il mercato target di Frankly (15-25 anni) si è dimostrato resiliente alla pandemia, e abbiamo iniziato a vedere nei negozi anche alla generazione dei Millennials e degli over 30, incuriositi dall’aumento della notorietà del prodotto.

Perché credi che il Bubble Tea rappresenti la Next Big Thing nel Food retail in Italia?

Il Bubble Tea ha già dimostrato di essere un prodotto trasversale a geografie e generazioni: nato a Taiwan negli anni ’80, è diventando velocemente un prodotto “globetrotter”, viaggiando dall’Asia al Nord America (Stati Uniti e Canada) con la prima generazione di asiatici-americani, dove oggi si è consolidato come bevanda dal carattere internazionale, e si è affacciato negli ultimi anni all’Europa.
Il mercato globale del Bubble Tea è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni: vale oggi 2,2 miliardi a livello globale, e prospetta di raggiungere i 3,5 entro il 2026 grazie anche alla crescita del mercato europeo. Il mercato asiatico del Bubble tea è scoppiato negli anni 2000 e oggi rappresenta più del 60% del mercato globale, mentre quello del Nord America è decollato nella seconda metà degli anni 2000 e continua a crescere. Il mercato europeo, invece, è ancora quasi inesplorato e si prevede diventerà il mercato col più alto tasso di crescita. E questo vale ancora di più in Italia dove c’è spazio di crescita per un prodotto che è molto più di un semplice tè: è un’esperienza, è una contaminazione di culture, è personalizzazione.

Che consiglio daresti a una Startup che vuole iniziare a lavorare nel settore Food e Retail?

Credo che nel Food, soprattutto in Italia ma direi in tutta Europa, contino soprattutto due cose: la qualità del prodotto e la capacità di creare un’esperienza cliente unica e distintiva.
L’esperienza è fatta sicuramente di Brand e di valori, ma anche di servizio al cliente, e questo non riguarda solo i punti vendita ma anche tutti gli altri punti di contatto, dall’e-commerce ai social network fino alla delivery.
Quando parlo di qualità del prodotto, invece, non intendo solo riferirmi all’ormai noto ritornello “materie prime di qualità”: il lavoro sul prodotto è da intendere a 360°, è fatto di ricerca e sviluppo continui, di ascolto del mercato, di trovare il difficile bilanciamento tra standardizzazione, controllo qualità e scalabilità dei processi produttivi e possibilità di personalizzazione da parte del cliente finale. E di farlo in modo che tutto questo sia sostenibile.

Frankly Bubble Tea & Coffee è attualmente in aumento di capitale su www.clubdealonline.com.
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