Intervista a cura di Dowjones MILANO (MF-DJ)

ClubDealOnline, forte del recente riassetto societario che ha visto tra gli altri l’acquisto di iStarter e l’ingresso in società di nuovi capitali e manager, punta ad avvicinare sempre di più gli investitori di fascia alta alle migliori Pmi e Scaleup italiane, offrendo anche un servizio completo di Fiduciaria totalmente digitale.

È quanto spiegato a Mf-Dow Jones da Cristiano Busnardo, socio e a.d. di ClubDealOnline, piattaforma italiana di Private Crowdfunding che raccoglie capitali attraverso strumenti digitali ed è caratterizzata da una forte focalizzazione sulla clientela HNWI, che raggiunge tramite partnership con primari operatori di private banking.

La Società seleziona ScaleUp innovative e Pmi presenti sul mercato per offrire al pubblico di investitori i business ritenuti più interessanti, attraverso un’operatività 100% digitale. Grazie a un modello “phygital”, infatti, le società selezionate vengono presentate tramite roadshow mirati sul territorio – via webinar in questa fase – mentre gli investimenti sono perfezionati tramite piattaforma. Recentemente, la società ha acquisito, tramite fusione inversa, l’acceleratore iStarter e ha lanciato la sua Fiduciaria 100% digitale.

Cristiano Busnardo ClubDealOnline

D: “Come è nato ClubDealOnline?”

R: “Antonio Chiarello, il nostro founder e azionista di riferimento, come socio dell’acceleratore iStarter aveva notato che c’era una grande capacità di selezionare le scalup e le startup, ma che mancava la messa a terra di queste capacità di scouting, due-diligence e selezione in termini di raccolta. Sfruttando la normativa sull’equity crowdfunding del 2017 ha colto l’occasione per lanciare appunto ClubDealOnline, creando di fatto un ponte verso i capitali pazienti e quegli investitori che, essendo dislocati sul territorio italiano, non avrebbero la capacità di accedere alle migliori opportunità di club deal, che di solito sono organizzate soprattutto a Milano”.

D: “Qual è l’obiettivo di ClubDealOnline?”

R: “La nostra missione è quella di selezionare le migliori ScaleUp e Pmi per gli investitori italiani attraverso un modello B2B2C, un modello mutuato dall’asset management, in cui si stipulano accordi, nel nostro caso con società di private banking, per consentire l’accesso agli investitori. L’accesso è riservato a un selezionato gruppo di high net worth individuals e family office che versano una fee di ingresso annuale. Per questo motivo ci definiamo Private Crowdfunding. Il nostro posizionamento vuole essere distintivo nel panorama delle piattaforme di crowdfunding, che sono 47, in cui l’ingresso è libero. A ClubDealOnline, si può accedere con due modalità: tramite candidatura spontanea, con successiva valutazione di coerenza del profilo rispetto al nostro posizionamento, oppure candidatura tramite una delle reti”.

D: “Quali sono i vantaggi di questa formula?”

R: “Il nostro posizionamento alto e distintivo emerge dai numeri. Abbiamo una raccolta media di 2 mln euro per ogni round che portiamo sul mercato contro una media delle altre piattaforme, escludendo l’immobiliare, di 192 mila euro e un investimento medio da parte del nostro investitore intorno ai 40 mila euro contro i 3 mila euro delle altre piattaforme.
Per fare tutto questo ci siamo attrezzati portando a termine un aumento di capitale da 1 mln euro, con cui hanno fatto il loro ingresso nell’azionariato investitori privati, family office e un partner industriale: Bfc Media.
Anche la nostra compagine manageriale si è rafforzata: io sono entrato come socio e a.d. a settembre, in seguito è arrivato anche Luca Valaguzza, founder di Euclidea. Il nostro Cda è composto da persone che hanno esperienza soprattutto nel mondo degli intermediari finanziari, proprio perché ci vogliamo proporre a loro con il nostro modello B2B2C, e il nostro presidente è Roberto Ferrari, ex d.g. di Mediobanca.
Il tema centrale naturalmente è il servizio offerto alla clientela, in cui il processo di selezione ha un ruolo fondamentale. L’acquisizione che abbiamo fatto di iStarter va in questa direzione. iStarter aveva circa il 10% di ClubdealOnline. È stata fatta un’operazione di fusione inversa, e ci siamo trasformati in Spa.

D: “Quali vantaggi vi ha portato l’acquisto di iStarter?”

R: “iStarter ha portato le proprie tradizionali competenze nella selezione della società, competenze che a questo punto vengono integrate in ClubDealOnline. Gli equity partner di iStarter – che sono circa 80 – sono persone di professionalità elevata nel campo della consulenza nei settori di riferimento, che affiancano l’attività del nostro team interno di origination nell’analisi di un’impresa attiva in uno specifico business, oltre ad avere un ruolo attivo nella due-diligence, proprio perché conoscono, come l’imprenditore, il settore. Questo va nella logica di selezionare al meglio per portare investimenti profittevoli’.

D: “Perché puntare sugli asset illiquidi in questo momento?”

R: “Le attività illiquide sono un asset class su cui adesso c’é un grandissimo momentum. Tutti ne parlano grazie alla spinta del digitale, al sistema Paese e al supporto fiscale che viene dato agli investimenti per Pmi e startup innovative, ma va da sé che un investimento illiquido debba essere ben compreso e quindi ci deve essere un pieno allineamento tra le società target, noi, gli intermediari e gli investitori finali e questo si può fare con un buon supporto informativo da parte del canale commerciale, ossia i banker che hanno un ruolo di attore centrale in tutta la catena. Si tratta di investimenti che solitamente interessano una porzione limitata del patrimonio di un investitore di alto profilo, una percentuale del 5-10% – alcuni propongono anche il 20% – purché ci sia la consapevolezza dei punti di forza e delle aree di attenzione”.

D: “Quali sono le campagne in corso?”

R: “Fino a fine aprile sul mercato c’è Frankly Bubble Tea & Coffee, la principale catena in Italia nell’ambito dei Bubble Tea.  stata scelta dopo aver analizzato 106 aziende da settembre a novembre, a dimostrazione del processo di selezione estremamente rigoroso adottato dal nostro team di origination. Vanno analizzati gli elementi intrinseci delle singole imprese, che vanno poi incrociati con fattori di mercato che in questo momento sono legati al Covid. Per quanto riguarda le caratteristiche dell’impresa, abbiamo considerato le ottime capacità di un team consolidato, le positive valutazioni di mercato precedenti, i seed di raccolta già fatti, gli scenari di exit credibili. Oltre a questo fattori c’è la resilienza al Covid. L’azienda ha un modello di business credibile e particolare e punta molto su take away e delivery”.

D: “Riscontrate quindi interesse verso l’investimento in Pmi e Scaleup?”

R: “C’è molto interesse. Innanzitutto c’è un tema macro di volatilità sui mercati, di ripresa dell’economia, di incertezza sul fenomeno pandemico e di obbligazioni a tasso negativo. Comunque il gap rispetto ad altri mercati è evidente. Si pensi che su 900 mld di asset, solo lo 0,4% è allocato sul private asset mentre si parla di allocazione ottimale intorno al 10%. Tanti family office e grandi investitori stanno riducendo i bond per aumentare la componente di private asset, che può dare un boost in termini di rendimento. Poi c’è un tema emozionale. Di norma, i grandi patrimoni in Italia sono detenuti da chi è stato o è imprenditore. Questo significa che un imprenditore o ex imprenditore è molto attratto da una proposta fatta da quello che vede come un suo ‘simile’. C’è questo tipo di allineamento che porta a spingere sull’investimento in private asset. É un meccanismo molto importante. Infine, c’è tutto il tema degli sgravi fiscali e della spinta al digitale enfatizzata dal momento legato al Covid. L’enorme interesse sul settore degli illiquidi emerge anche dal dibattito intorno ai pir alternativi.

Quello che può distinguere un investimento in singole raccolte di capitale rispetto ad un basket di fondi selezionati da una Sgr si basa su tre elementi: in primo luogo è necessario che il team sia esperto e qualificato per selezionare i singoli asset. É vero infatti che tante Sgr propongono una selezione di fondi su Pmi e ScaleUp, ma è importante dimostrare un track record. Il secondo punto è l’accesso diretto al founder e al Ceo delle aziende da portare sul mercato, che dà una maggiore possibilità di controllare l’investimento. Il terzo elemento riguarda il fatto che il valore delle aziende cresce molto nelle fasi di pre-Ipo e quindi questo è un fattore determinante se vuoi ottenere un rendimento”.

D: “Ci sono settori che escludete a priori?”

R: “Siamo agnostici e valutiamo il fatto che ci siano dei prerequisiti necessari a prescindere dal settore di riferimento. iStarter è ovviamente una fonte di accesso a nuove opportunità sul mercato. Un’altra fonte è il nostro team di origination interno, che ha competenze e connessioni sul mercato. Buone opportunità ci arrivano spesso dagli intermediari commerciali, che hanno una propria clientela corporate. Abbiamo poi anche un meccanismo di partnership. Abbiamo annunciato di recente un’intesa con Pambianco, che su determinati settori del Made in Italy – design, fashion, turismo, wine&food – mette la propria expertise per far scouting e due diligence di scaleup e pmi in linea con i nostri target. Naturalmente poi la responsabilità di portare sul mercato è sempre nostra. Questo può essere il primo di altri accordi”.

D: “State guardando altre società in ottica di lancio di nuove campagne?”

R: “Sì, ne analizziamo in continuazione, con una media di circa 100 a trimestre. Riceviamo candidature spontanee e segnalazioni dalle banche partner piuttosto che da boutique e altri partner operanti nel campo della consulenza. Il deal flow è ricchissimo, ma vogliamo portare sul mercato qualcosa di qualità e che sia coerente con quanto dicevamo prima. É fondamentale che ci sia una validazione da parte del mercato e salvo casi specifici (es. iniziative in ambito medicale), ClubDealOnline non si occupa di iniziative pre-revenues. A fine aprile contiamo di lanciare una nuova raccolta di capitale”.

D: “Recentemente avete lanciato anche ClubDeal Fiduciaria. In cosa consiste?”

R: “Abbiamo lanciato ClubDealFiduciaria come logico completamento dell’evoluzione della nostra offerta per proporre una soluzione plug&play ai nostri partner commerciali e rispondere alla sempre maggiore propensione degli investitori HNWI verso i servizi digitali e ad elevato valore aggiunto. L’unicità del nostro modello prevede infatti la Fiduciaria come intestataria delle quote. Gli investitori con la fiduciaria hanno un servizio chiavi in mano, che consente di operare completamente in digitale per la gestione delle partecipazioni. Inoltre, agiamo come sostituto di imposta e facciamo un’unica rendicontazione. Infine, la struttura fiduciaria avrà un grosso vantaggio anche per il mercato secondario. Gli investitori possono scambiarsi i titoli in portafoglio senza dover fare un passaggio notarile, ma con una scrittura privata all’interno della fiduciaria stessa. Daremo la possibilità di creare un vero e proprio mini-mercato secondario. Normativamente non possiamo fare il prezzo, ma forniamo l’ambiente adeguato affinché due sottoscrittori si possano liberamente scambiare le quote. Tra gli obiettivi di quest’anno c’è quindi quello di consolidare la nostra posizione sul mercato e per la fiduciaria dare avvio a questo mercato secondario. Poi contiamo di lanciare a breve nuovi servizi per la stessa fiduciaria. Siamo convinti che rappresenti un valore aggiunto della nostra proposta”.

D: “Punterete anche sull’estero?”

R: “Possiamo pensare all’internazionalizzazione dall’anno prossimo. Quello che ci dà iStarter è già un’ottima base di partenza, considerando che manteniamo un presidio a Londra. iStarter storicamente ha portato all’estero gli investitori italiani con dei roadshow. Abbiamo un network che dobbiamo riattivare e su cui fare leva in Regno Unito, Cina e Stati Uniti. Attraverso i roadshow, infatti abbiamo messo gli investitori in loco a conoscenza delle migliori opportunità sul mercato italiano. Inizialmente lo facevamo tramite iStarter, e torneremo a farlo dall’anno prossimo con quanto selezionato da noi”.

Marco Fusi
MF-DJ NEWS
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