Photo Credits: SpaceX
La terza missione di ION Satellite Carrier a bordo di un razzo Falcon9 di SpaceX.
Il 30 Giugno 2021, alle ore 21.31, D-Orbit, alumna di ClubDealOnline, ha lanciato in orbita un altro ION Satellite Carrier: il veicolo di trasporto orbitale progettato dall’azienda per trasportare un lotto di satelliti, eseguire manovre orbitali e rilasciarli uno per uno in precise posizioni orbitali.
Il lancio è avvenuto a bordo del razzo Falcon9 di SpaceX dalla storica base di lancio di Cape Canaveral, nell’ambito di Transporter-2, la seconda missione rideshare dell’azienda americana.
Nelle prossime settimane, ION Satellite Carrier (ION SCV 003), rilascerà 6 piccoli satelliti in orbite distinte ed effettuerà la dimostrazione in orbita di 12 esperimenti.
La missione fornisce servizi a clienti di 14 diverse nazionalità e porta il numero totale di payloads lanciati fino ad oggi da D-Orbit a 63.
I clienti internazionali
In questa missione, ION SCV 003 serve una vasta gamma di clienti internazionali, come la spagnola Elecnor Deimos, la bulgara EnduroSat, e la kuwaitiana Orbital Space, che lancerà il primo satellite radioamatoriale del paese. A bordo, sotto contratto con ISILAUNCH e integrato in un QuadPack del produttore olandese di satelliti ISISPACE, ci sono anche il finlandese Reaktor Space Lab, Marshall Intech Technology degli Emirati Arabi Uniti e la Royal Thai Airforce.
Le dichiarazioni di Luca Rossettini
“Questa è la nostra terza missione in meno di nove mesi. La nostra quarta missione, pianificata per fine anno, è già completamente prenotata” ha dichiarato Luca Rossettini, CEO di D-Orbit. “Il ritmo al quale ci stiamo muovendo è una vera e propria testimonianza dei benefici economici forniti agli operatori satellitari e alle imprese che usano i nostri servizi di logistica spaziale. Sono orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato finora, grazie alle straordinarie capacità e alla dedizione della nostra squadra, e sono entusiasta del contributo che stiamo dando allo sviluppo del settore New Space mentre la nostra azienda cresce e continua a spingere il limite di ciò che è possibile in termini tecnologici.”
In basso le immagini della sala di controllo e del lancio. Photo Credits Falcon9: SpaceX
I prossimi passi della missione
La missione si appresta ad entrare ora nella fase di lancio e di messa in orbita (LEOP), durante la quale i controllori di missione eseguiranno una serie di procedure di verifica del satellite in preparazione della fase operativa, che inizierà con il dispiegamento dei satelliti in orbita. ION rilascerà ogni satellite in un’orbita distinta seguendo un piano altamente personalizzato che definisce il momento del rilascio, la direzione e velocità di espulsione di ogni veicolo spaziale.
Esperimenti in orbita: LaserCube e Nebula
Dopo la conclusione della fase di rilascio, la missione procederà con la dimostrazione in orbita di LaserCube, un dispositivo di comunicazione ottica dell’azienda italiana Stellar Project, e il test di Nebula, un servizio di cloud computing e archiviazione dati on-demand e in orbita che costituisce il nucleo dei servizi avanzati che D-Orbit lancerà nel prossimo futuro. La prima iterazione di Nebula, che dispone di un modulo di calcolo intelligente di automazione SpaceCloud iX5-100 tollerante alle radiazioni realizzato dallo specialista Unibap, dimostrerà una serie di applicazioni innovative per applicazioni geospaziali avanzate di osservazione remota della Terra e di sorveglianza e tracciamento spaziale (SST) utilizzando sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale/machine learning per fornire supporto decisionale con bassissima latenza.
Worldfloods, uno degli esperimenti a bordo, è un payload di machine learning progettato per analizzare immagini satellitari direttamente nello spazio al fine di identificare potenziali inondazioni, creare rapidamente le relative mappe e trasmetterle alle squadre di primo soccorso entro pochi secondi dall’acquisizione dell’immagine. Worldfloods è sviluppato dall’acceleratore di ricerca sull’intelligenza artificiale Frontier Development Lab, un laboratorio di ricerca pubblico/privato gestito da Trillium Technologies in collaborazione con l’Università di Oxford e sostenuto dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Altri esperimenti in orbita utilizzeranno tecniche di video compressione sviluppate dallo specialista del settore V-Nova Ltd. per dimostrare le tecniche di imaging dall’orbita polare di nuova generazione.
Una serie di organizzazioni, tra le quali Enea AB, SaraniaSat Inc., 12G Flight Systems Sweden AB, e Ubotica Technologies, è coinvolta in questa fase per il test in orbita di ulteriori capacità dell’ecosistema cloud e relative applicazioni.
Infine, al termine delle operazioni, ION inizierà la fase di decommissioning dispiegando ADEO-N2, una piccola vela frenante, racchiusa in una struttura di dimensioni 1U e sviluppata dall’azienda spaziale tedesca HPS, che permetterà un incenerimento rapido e privo di residui di ION al momento del rientro atmosferico.
La missione sarà anche caratterizzata da un esperimento SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) in collaborazione con la media artist Daniela de Paulis e l’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica). L’esperimento, che indaga la possibilità di comunicare con altri tipi di vita nell’universo, consiste nella trasmissione di messaggi alieni simulati per essere ricevuti e decodificati dai radiotelescopi di tutto il mondo.
Contemporaneamente all’inizio di questa nuova missione, il team si sta già preparando per la prossima missione, prevista per dicembre 2021 e già completamente prenotata.